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'Aquile di classe', lo Spezia torna a scuola: Giulio Maggiore per il progetto ‘Appassioniamoci’

'Aquile di classe', lo Spezia torna a scuola: Giulio Maggiore per il progetto ‘Appassioniamoci’

23 novembre 2018 - 12:49

Il centrocampista aquilotto ha incontrato le classi del primo anno dell'Istituto Superiore "Capellini - Sauro" della Spezia per raccontare la sua storia, calcistica e non

Dopo ‘Scuole al Picco, vola con le Aquile’, l'iniziativa promossa dal club bianco che accompagna le scuole primarie del territorio spezzino e le giovanili aquilotte all'interno dell'impianto 'Alberto Picco’, torna anche quest'anno  ‘Aquile di classe, lo Spezia torna a scuola’, il progetto che vede lo Spezia Calcio protagonista direttamente nelle scuole della provincia. 

Questa mattina, Giulio Maggiore ha incontrato gli alunni frequentanti il primo anno dell'Istituto Superiore "G. Capellini - N. Sauro" della Spezia per parlare con loro sul tema dell' "Appassionarsi". L'appuntamento si inserisce in una serie di incontri organizzati dall'Istituto spezzino tra i giovani studenti e personalità dei più diversi contesti, con in comune il loro 'avere una passione', passione che in alcuni casi è diventata vero e proprio lavoro. Atleti, poeti, inventori, o semplicemente chi, sempre per passione, ha compiuto vere e proprie imprese, ad esempio il percorrere il 'cammino di Santiago'. 

"E' la passione che detta le scelte e, nel mio caso, alla base ci deve sempre essere il divertimento", il centrocampista aquilotto apre così il suo racconto davanti agli sguardi attenti e incuriositi dei presenti. E' un ripercorrere veloce ma molto sentito di una carriera, ancora agli albori, che ha già tanto da raccontare e da far parlare: dai primi calci al pallone, alle partite da spettatore in curva, all’esperienza lontano da casa, nelle giovanili del Milan, il ritorno a casa e quella esigenza di sentirsi nel posto giusto, imprescindibile per un ragazzo di Valdellora che vive e si ciba di emozioni, spesso semplici, ma di certo genuine, vere.

"La scuola per me è sempre stata ai primi posti, perché il futuro bisogna curarlo e prepararlo, non sai mai quello che può riservarti e devi farti trovare pronto". 

La maglia dello Spezia, quella della sua città, che sente sua, come fosse una seconda pelle, la fasi finali con la Primavera e poi la Prima Squadra, il numero 25, l’esordio in B, un turbine di emozioni che rischiano di portarti fuori strada. Il bisogno di conciliare studio e calcio, le difficoltà, l’organizzazione, i sacrifici, l’ambizione e poi la scelta, la grande rinuncia al Mondiale in Corea con l’Under20:

"Il giudizio della gente, non tutti hanno capito, per alcuni era una scelta folle, ma è sempre stata una scelta che ritengo mia, ho seguito quello che sentivo giusto; avrei potuto recuperare la maturità andando in qualche scuola privata, ma non mi piacciono le scorciatoie e poi anche la scuola mi ha aiutato e supportato, si sono prodigati per non mettermi in difficoltà nonostante i tanti impegni calcistici, non potevo davvero vanificare tanto impegno, sarebbe stata una grande mancanza di rispetto. Alla base delle scelte che facciamo ci sono sempre gli insegnamenti della famiglia, non c’è giusto e sbagliato, solo quello in cui crediamo".

L'attenzione è massima nell'aula magna, gli sguardi dei presenti rapiti: "La scuola è uno strumento fondamentale, almeno io la penso così, ti serve per avere una base forte, dopo, ma anche durante la carriera, per non precludersi nessuno sbocco. Siamo privilegiati, facciamo quello che amiamo, ma la carriera da calciatore, importante o meno, ha una data di scadenza; devi preparare soluzioni alternative, non si può vivere con quanto hai guadagnato giocando. Che si rimanga o meno nel mondo del calcio, mai abbandonare il percorso scolastico, la cultura sta alla base di tutto, ci prepara al futuro. 

Fare il calciatore, non è tutto rosa e fiori come si può pensare, i sacrifici sono tanti, così come gli impegni; mangiare nel modo giusto, avere uno stile di vita di un certo tipo, dover rinunciare a piccoli piacere come può essere un'uscita fino a tardi con gli amici, sono scelte. La passione è il motore di tutto, senza non si potrebbe durare".

Applausi convinti, poi spazio alle domande, curiose, impertinenti e, a chiudere la piacevole mattinata, le immancabili foto ricordo e gli autografi. L'incontro, insieme agli altri programmati all'interno del progetto, saranno oggetto di un elaborato nel laboratorio di informatica, ovviamente il tutto realizzato...con 'Passione'.