Mariano: "Lavoriamo per far crescere i ragazzi sia dentro che fuori dal campo"

"Nei giovani, concetto di gruppo, spirito di appartenenza e rispetto delle regole vengono prima della tattica o della crescita tecnica"

Niente di meglio di chi ha indossato la maglia bianca in 71 occasioni, segnando anche 18 reti, per far crescere un gruppo con grandi qualità come quello dei Giovanissimi 2003, guidati in questa stagione da Andrea Mariano, che a pochi giorni dal primo turno di campionato contro il Pontedera, fa il punto su questo inizio di stagione: "Quest'anno ho il piacere di lavorare con un gruppo davvero ottimo, si vede che negli anni passati questi ragazzi hanno avuto a che fare con tecnici preparati, capaci di inculcare quei valori necessari per vivere uno spogliatoio ed indossare la maglia di una società importante come lo Spezia; è un gruppo disciplinato, dotato tecnicamente e che conosce le regole, i margini per migliorare sono ampi e noi cerchiamo di aiutarli nella loro crescita.
L'obiettivo? La Società vuole creare un gruppo che riesca ad arrivare a cimentarsi in un campionato difficile come quello degli Under 15 nazionali, pertanto il compito mio e dello staff è quello di prepare questi ragazzi al meglio.
La stagione è iniziata nel migliore dei modi, siamo reduci dalla fresca vittoria nel memorial "Deste", dove in finale abbiamo battuto nettamente una squadra forte come il Prato, ma non è una sorpresa, perchè abbiamo ragazzi molto dotati tecnicamente, che sicuramente andranno ad affrontare un campionato come quello toscano con la possibilità di tenere testa a formazioni del calibro di Fiorentina, Empoli e lo stesso Prato.
Quando si lavora con ragazzi così giovani, bisogna puntare innanzitutto sul concetto di gruppo, perchè è ancora presto per lavorare sulla tattica, ma è fondamentale lavorare sullo spirito di appartenenza e sull'importanza di aiutare i compagni; riuscire a fare capire che cosa vuol dire giocare con indosso la maglia delle Aquile è importantissimo, perchè questa è una società di primo piano ed essere qui vuol dire attenersi a determinate regole comportamentali, ovvio che non bisogna tralasciare il divertimento, ma l'educazione è senza dubbio alla base dei nostri insegnamenti e determinante per la crescita dei ragazzi. Purtroppo sono tanti i talenti che si perdono lungo la strada a causa di un carattere difficile, ma fortunatamente quest'anno abbiamo a che fare con un gruppo volenteroso, capace di ascoltare e determinato a fare bene.
Il rapporto con Emiliano Milone? Ormai la nostra è una coppia consolidata, in questi anni è stato un collaboratore eccezionale, ormai basta solo uno sguardo per intenderci e devo ammettere che aver la possibilità di lavorare con la stessa persona per più stagioni rappresenta un valore aggiunto per tutta la squadra. Non dimentichiamo poi che oltre a Milone ho la possibilità di lavorare con Giacomo Gregoli e Paolo Bartoletti, professionisti seri e compagni di viaggio fantastici, il meglio che un tecnico possa chiedere per puntare alla crescita dei più giovani.
Sono arrivato ad allenare nel settore giovanile dello Spezia Calcio quando il C.S. "Ferdeghini" era costituito da un solo campo in terra, pertanto vederlo adesso è sicuramente un qualcosa di incredibile, ci sono strutture importanti, degne delle migliori società italiane ed ogni stagione che passa la crescita è sotto gli occhi di tutti, merito di una società che punta forte sui giovani e di staff competenti diretti da due preparatissimi uomini di calcio come Pietro Fusco e Claudio Vinazzani".