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Gallo: "I nostri risultati sono figli del lavoro e della serietà del progetto"

Gallo: "I nostri risultati sono figli del lavoro e della serietà del progetto"

08 ottobre 2015 - 16:00

"Con i ragazzi bisogna avere pazienza, non si può pretendere che si esprimano già come calciatori fatti e finiti; qui tanti giovani con qualità, ma il lavoro è l'unica strada per imporsi"

Dopo aver conquistato uno storico accesso alle final eight della scorsa stagione, nelle prime quattro giornate del campionato 2015-2016, la formazione Primavera ha iniziato nel migliore dei modi, cogliendo quattro successi in altrettante gare, facendo sognare il popolo aquilotto. Per spiegare gli ottimi risultati ottenuti da Galelli e compagni, niente di meglio dunque di chi è riuscito a plasmare il gruppo di baby aquilotti, trasformandoli in rapaci assetati di successo, ovvero mister Fabio Gallo: "Il buon momento che stiamo attraversando in questo avvio di stagione è sicuramente figlio del lavoro quotidiano, perchè il gruppo è quasi completamente nuovo, eccezion fatta per alcuni elementi come Saloni, Maggiore, Galelli, Schiattarella e Terminello che facevano già parte di questa formazione l'anno scorso. 
Organizzazione di gioco, spirito di gruppo, attenzione ai particolari ed intensità sono i cardini su cui io ed il mio staff cerchiamo di lavorare per far crescere i ragazzi che abbiamo a disposizione e per ora i risultati ci stanno dando ragione, nonostante questa squadra sia profondamente diversa da quella della passata stagione, perchè magari non abbiamo un finalizzatore da 30 gol, ma abbiamo altre qualità e lavoriamo attentamente su altri aspetti, come le palle inattive. 

Spezia sta diventando una realtà sempre più importante nel panorama italiano, di certo i risultati sono importanti, ma lo è anche la stabilità sul piano tecnico e societario, perchè solo così si può guadagnare credito ed aumentare il proprio "peso" al di fuori del proprio orticello; normale che il lavoro della Prima Squadra sia finalizzato al successo finale, ma chi lavora nel settore giovanile sa bene che vincere non è il solo obiettivo, dato che lo scopo è in realtà quello di creare calciatori e qui in via Melara le idee a tal proposito sono ben chiare e condivise da tutti.

Final Eight? Nella passata stagione abbiamo colto un traguardo storico, speriamo di poterlo uguagliare e perchè no, magari migliorarlo, ma senza dubbio la soddisfazione più grande per noi è stata quella di aver dato due giocatori alla Roma, e di avere mandato altri quattro ragazzi in Lega Pro a farsi le ossa: questo vuol dire che stiamo lavorando bene, la filosofia è quella giusta.

In Serie A contano i risultati, ma nelle categorie inferiori bisognerebbe educare i presidenti ad avere pazienza, i giovani devono avere tempo per imparare e crescere, non si può chiedere ai ragazzi di dare lo stesso dei calciatori fatti e finiti; non tutti sono subito pronti per la A, io ad esempio ho esordito nella massima serie a 24 anni dopo 6 anni di C, bisogna avere pazienza e dare la possibilità di lavorare in una certa maniera, per un mister sei mesi sono il minimo per poter lasciare la propria impronta, io l'ho provato sulla mia pelle.

I settori giovanili in Italia vivono una fase di crescita e lavorano molto bene, ma non tutti gli anni si riescono a fornire tanti giocatori al calcio professionistico, a volte 1 o 2 sono un ottimo risultato; purtroppo in Italia manca la pazienza, ci si aspetta subito di vedere un giovane offrire lo stesso apporto di un calciatore esperto, inoltre il problema degli stranieri nelle serie minori è annoso, a mio parere bisognerebbe fare in modo che la Lega Pro diventi il primo banco di prova dei giovani italiani che escono dalla Primavera, dando la possibilità al 30-40% di ragazzi in più di affacciarsi al calcio professionistico. 

La Primavera di quest'anno? Saloni si sta riconfermando, Maggiore è un ragazzo molto intelligente, capisce l'importanza del lavoro e sta sfruttando nel migliore dei modi l'esperienza fatta con la Primavera nella scorsa stagione, quando per 5 mesi ha vissuto il gruppo, giocando tra l'altro tutte le partite ufficiali;
il campionato Primavera vuole intensità, qualità tecnica e ritmo, lui è un ragazzo duttile che ha capito molto bene cosa deve fare, sicuramente è da tenere d'occhio. Tuttavia in questa rosa sono diversi i ragazzi interessanti, non dimentichiamoci di Galelli, tornato alla grande dopo il grave infortunio patito nella scorsa stagione, ma anche i nuovi si sono calati molto bene, così come i più giovani, che magari vedranno maggiormente il campo nella prossima stagione, ma che quest'anno stanno lavorando davvero bene e che sanno farsi trovare pronti ogni volta che vengono chiamati in causa.

Con i giovani è però molto importante far si che nessuno si monti la testa perchè spesso i ragazzi pensano di esser fenomeni, ma non basta certo un campionato Primavera a fare di un aspirante calciatore un professionista, pertanto si fa molto presto a cadere nel dimenticatoio se si lascia la strada del lavoro per quella dell'esaltazione. 

Il Viareggio? Siamo già arrivati vicinissimi ad essere tra le prime quattro, quest'anno proveremo a fare meglio, ma siamo abituati a pensare ad un obiettivo alla volta, pertanto ci penseremo più avanti, sperando di essere più fortunati rispetto alla passata stagione, quando tra influenze, infortuni e squalifiche, affrontammo la partita decisiva con una formazione particolarmente rimaneggiata; inoltre non dimentichiamoci della Coppa Italia, una competizione davvero importante nella quale noi entreremo a partire dagli ottavi di finale, io ci tengo particolarmente e spero di poter andare più avanti possibile.

Il rapporto con la Società? Con Fusco e la società c'è un rapporto basato sulla sincerità e sulla correttezza oltre che sul rispetto dei ruoli, bellissimo lavorare così; inoltre devo ringraziare i fantastici collaboratori con cui ho la fortuna di lavorare, da Ceccotti a Piro, da De Fraia a Botto, una grande famiglia, sono grato a loro sia come uomo che come allenatore".