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'Aquile di classe', lo Spezia torna a scuola

'Aquile di classe', lo Spezia torna a scuola

17 maggio 2016 - 13:46

Emanuele Calaiò e Nico Pulzetti hanno incontrato i circa duecento entusiasti studenti delle Scuole secondarie "Cervi" e "Cattaneo" della Spezia

Dopo ‘Scuole al Picco, vola con le Aquile’, l'iniziativa promossa dal club bianco che accompagna le scuole primarie del territorio spezzino all'interno dell'impianto 'Alberto Picco’, e ‘Fanti al Picco’, che apre le porte dell'impianto spezzino ai giovani atleti delle scuole calcio della provincia in occasione delle gare casalinghe dei bianchi, nuovamente al via anche ‘Aquile di classe, lo Spezia torna a scuola’, il progetto che vede lo Spezia Calcio protagonista direttamente nelle scuole della provincia. 

Questa mattina, Emanuele Calaiò e Nico Pulzetti hanno incontrato i circa duecento entusiasti studenti delle Scuole secondarie "Cervi" e "Cattaneo" della Spezia all'interno della palestra dell'istituto del Favaro (SP), un'occasione per parlare non solo di calcio, ma anche di etica, sacrificio, vita di gruppo e rispetto delle regole, dentro e fuori dal campo. Prima dell'immancabile "assalto" per ottenere un prezioso autografo o una foto ricordo, è toccato dunque ai due calciatori prendere la parole e rispondere alle domande dei numerosi e curiosi studenti, ad iniziare da Calaiò: "A Como un blackout generale, difficile da spiegare, ma nel calcio gli incidenti di percorso possono capitare, l'importante è saper reagire, dimostrare di avere carattere e far dimenticare alla svelta il risultato negativo, ripagando la fiducia dei nostri tifosi, eccezionali sotto tutti i punti di vista; nel calcio come nella vita non bisogna mai dare nulla per scontato, tutto può accadere, ma non dobbiamo dimenticare quanto di buono abbiamo fatto in questo 2016, perdendo solo in tre occasioni e portando a casa ben 39 punti, risollevandoci dai playout fino alle posizioni che contano, pertanto guardiamo alla sfida dell'Ascoli con grande determinazioni, pronti a tutto pur di guadagnare l'accesso ai playoff.
Giocare in una città come questa è molto bello, l'entusiasmo è coinvolgente e la passione si respira ad ogni passo, qui i tifosi sono davvero il 12° uomo in campo ed in Serie B questa piazza è tra le migliori, sia come Società che come tifo. Il "Picco"? Uno stadio caldissimo, dove la voce dei tifosi si sente chiaramente, intimorisce gli avversari e ti sprona a fare sempre il massimo.
Per diventare un calciatore l'allenamento non basta, bisogna fare tanti sacrifici perchè il divertimento ad un certo punto non basta più e per diventare professionisti è fondamentale crescere alla svelta, non mollare mai e non perdere la passione. Il ricordo più bello? Ho giocato tante partite importanti nella mia carriera, ma di sicuro il ricordo che più ho a cuore è l'esordio in Serie A a 17 anni, una gara indimenticabile nella quale segnai anche il mio primo gol, oltretutto davanti ai miei genitori.
Come ci si prepara in vista di una partita importante? Non bisogna trascurare alcun dettaglio, dare il massimo e saper gestire la tensione, perchè una volta che ci si trova sul rettangolo verde bisogna essere sciolti e divertirsi, dato che l'ansia è controproducente e può fare brutti scherzi. Io personalmente penso a come poter attaccare la porta avversaria, a cosa fare per aiutare i compagni, ripasso le indicazioni del mister e cerco di rimanere concentrato sull'obiettivo, ovvero la vittoria della mia squadra".

A seguire tocca a Nico Pulzetti, gladiatore del centrocampo aquilotto e abile mattatore anche davanti ad una giovane platea: "Nella vita gli incidenti di percorso possono capitare, l'importante è sapersi rialzare immediatamente e noi siamo determinati a fare una grandissima prestazione contro l'Ascoli, perchè i playoff sono un traguardo che tutto l'ambiente si merita, noi abbiamo un obiettivo ben preciso e faremo il possibile per raggiungerlo e regalare un sogno alla nostra incredibile tifoseria. 
In questi cinque mesi in riva al Golfo dei Poeti è stato facile inserirsi, ho trovato uno spogliatoio fantastico ed anche la città mi ha accolto benissimo, anche per questo sarebbe davvero importante non solo entrare nei playoff, ma anche giocare il primo turno in casa; al "Picco" il pubblico fa la differenza, è la nostra arma in più e poi l'inno è il più bello mai sentito, ogni volta che lo sento mi carica come poche altre cose.
Fin da piccolo ho dovuto compiere tanti sacrifici per giocare a calcio, ogni giorno percorrevo cinquanta chilometri per allenarmi e crescendo ho dovuto rinunciare a tante cose, con i miei amici che la sera uscivano a divertirsi ed io a letto presto con in testa soltanto la partita del giorno dopo, ma con il passare del tempo ho capito che la serietà paga sempre e che non bisogna mai smettere di credere in quello che si fa, ma al contrario è necessario metterci ancora più passione, solo così i risultati arriveranno. La partita più bella? Ho giocato in tanti stadi importanti come l' "Olimpico" ed il bellissimo "Juventus Stadium", ma il match che non dimenticherò mai lo disputai al "Meazza" contro il Milan, gara nella quale trovai una bellissima rete nel giorno del mio compleanno. 
Il futuro? Nel girone di ritorno abbiamo totalizzato ben 39 punti, tenendo un ritmo da promozione diretta, fermarci ora sarebbe un delitto, pertanto il nostro pensiero è esclusivamente rivolto all'Ascoli, nella nostra mente non c'è spazio per altro".

Vieni a rivivere la giornata attraverso la fotogallery di Alberto Andreani